L’inclusione di Florentia nel nuovo tracciato della via Cassia, aperto nel primo quarto del II sec. a.C., riconosce evidentemente il ruolo conquistato dalla colonia in questo periodo e la raggiunta autonomia nei confronti della vicina Faesulae, macostituisce anche un momento significativo per l’ulteriore sviluppo economico e urbano della città, avvantaggiata dall’essere divenuta una tappa della direttrice viaria che da Roma giungeva alle Alpi. Tra la fine del I e l’inizio del II sec. d.C. Florentia conosce infatti una importante fase di espansione edilizia, corrispondente probabilmente a un periodo di prosperità dei commerci e delle manifatture, testimoniata dalle numerose fullonicae – cioè dagli impianti per il lavaggio e la follatura dei tessuti – i cui resti sono stati rinvenuti in varie parti della città, e dal quartiere operaio trovato vicino a una di esse, nella zona di piazza della Signoria.
La città si espande in questo periodo in molte aree esterne alle mura, determinando per qualche tratto anche la loro demolizione. La crescita è significativa soprattutto a nord della cerchia e nella fascia tra le mura e l’Arno, all’epoca navigabile sino a monte della città, dove è stato supposto che esistesse già una zona portuale. Ma borghi extramurali devono essere sorti in corrispondenza di tutte le principali direttrici viarie, come indicano le strutture rinvenute nei pressi di S. Pancrazio, lungo la prosecuzione del decumano.
L’attività edilizia, tuttavia, non riguarda solo le zone all’esterno delle mura, ma anche il rifacimento e l’ammodernamento delle aree già edificate, che si arricchiscono di nuovi complessi monumentali realizzati con l’impiego di materiali pregiati, segno di ingenti investimenti imperiali in funzione economica e politica. Anche se l’impianto della città rimane quello ereditato dalla prima fase urbana della colonia, con il foro situato all’incrocio delle due strade principali – il cardo e il decumano – e il tessuto edilizio scandito dalla griglia regolare di isolati quadrangolari, nella prima metà del II sec. d.C. Florentia è teatro di importanti interventi di ristrutturazione urbana. Circondato da porticati, il foro viene ampliato verso est, pavimentato in marmo e rialzato di alcuni gradini, accentuandone il carattere monumentale. Sul lato ovest viene ingrandito anche il tempio Capitolino, innalzato su un grande podio i cui resti sono sopravvissuti fino alla seconda metà del XIX secolo. Alle spalle del tempio Capitolino sorge, ancora in epoca adrianea, anche un grande edificio termale. Nella Florentia del tempo esistevano almeno altri quattro complessi termali, alimentati dall’acquedotto che portava l’acqua in città dalla Val di Marina. Particolarmente significativa la terma scoperta nell’area dell’attuale piazza della Signoria, che sostituisce il precedente quartiere di domus. L’impianto aveva spiccati caratteri monumentali ed era collegato a una grande fullonica e altri edifici minori attraverso una quinta porticata, che definiva un ampio spazio pubblico. Il complesso realizza una delle maggiori ristrutturazioni urbane di epoca adrianea, e suggerisce il livello di prosperità raggiunto da Florentia in questo periodo.
La città viene anche dotata di nuovi luoghi di spettacolo. Al teatro del I secolo a.C., ristrutturato e ampliato, i cui resti sono ancora visibili nel sistema delle fondazioni di Palazzo Vecchio, si aggiungono al di fuori delle mura un anfiteatro, di cui si conserva la traccia nella forma ellittica degli isolati tra via Torta e piazza dei Peruzzi, e forse un circo o stadium, che avrebbe lasciato la propria impronta nella curvatura dell’edificato alla Croce al Trebbio, nei pressi di piazza S. Maria Novella.
Si consolida inoltre la viabilità all’esterno delle mura. Lungo le principali direttrici viarie si distribuiscono le aree destinate a necropoli, ma sorgono anche i primi nuclei di insediamenti extramurali, che indirizzeranno lo sviluppo della città tardoantica e medievale.
BIBLIOGRAFIA
- G. Orefice, Rilievi e memorie dell’antico centro di Firenze (1885-1895), Firenze, Alinea, 1986.
- Atlante archeologico di Firenze. Indagine storico-archeologica dalla preistoria all’alto medioevo, a cura di Mario Pagni, Firenze, Polistampa, 2010.
- Archeologia a Firenze: città e territorio, atti del workshop (Firenze, 12-13 aprile 2013), a cura di V. D’Aquino, G. Guarducci, S. Nencetti, S. Valentini, Oxford, Archaeopress, 2015.
- ‘Archeologia invisibile’ a Firenze. Storia degli scavi e delle scoperte tra San Lorenzo, Santa Maria Novella e Fortezza da Basso, a cura di M. Salvini e S. Faralli, Firenze, Edizioni dell’Assemblea, 2020.