La crisi nell’età delle invasioni

Totila assedia Florentia

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Il progressivo indebolimento dei confini dell’impero espone anche il territorio fiorentino alle incursioni di genti germaniche, già agli inizi del V sec. Dissolto poi l’impero d’occidente e sostituito da regni romano-barbarici, nella prima metà del VI sec. Florentia si trova coinvolta nel lungo conflitto che oppone gli Ostrogoti all’espansione bizantina nella penisola, e che causa ripetute occupazioni della città da parte di entrambi gli schieramenti. Intorno al 570, infine, la Tuscia viene conquistata con saccheggi e devastazioni dai Longobardi, che vi stabiliscono un ducato. Alle rovinose conseguenze dei conflitti si aggiungono quelle di eventi naturali avversi, come la disastrosa alluvione del 589.

In questo contesto, Florentia conosce un significativo ridimensionamento economico, demografico e urbano. Le rade testimonianze archeologiche e le pochissime fonti scritte suggeriscono l’immagine di una città spopolata, addensata attorno alle fortificazioni sorte sui grandi complessi di epoca imperiale: il teatro, gli impianti termali, il Campidoglio. Alcuni studiosi hanno affermato la possibile esistenza di una cinta difensiva ridotta, organizzata in epoca goto-bizantina collegando tra loro questi capisaldi. In assenza di prove archeologiche, si può comunque affermare che la crisi affrontata dalla città tra il V e il VII sec., cioè tra le prime invasioni dei Goti e il periodo longobardo, sia accompagnata da una contrazione del tessuto urbano, che adesso ritorna completamente interno alla cinta romana, probabilmente ripristinata e integrata.

Abbandonati alle spoliazioni e alle rioccupazioni i grandi edifici pubblici, anche il controllo delle infrastrutture e degli spazi viari si fa meno stretto. Le fogne diventano progressivamente inefficienti, e l’acquedotto risulta non più funzionante forse già dall’inizio del V sec. Gli isolati cominciano a essere frammentati da vicoli, e il tracciato di molte strade subisce variazioni, a causa dell’avanzamento o dell’arretramento dei fronti edilizi o per l’occupazione di parti di esse, utilizzate per sepolture. Anche il foro comincia a perdere la propria regolarità, a causa delle manomissioni che interessano gli edifici circostanti. È possibile che in questo periodo inizi anche l’utilizzo di parte della sua superficie per nuove costruzioni, che porteranno nel tempo a ridurne significativamente l’estensione. Pur non accogliendo edifici cristiani, il foro rimane comunque uno spazio pubblico importante, ed è verosimile che continui ad accogliere funzioni civiche e di mercato.

Tra le aree religiose, si consolida quella attorno alla basilica di S. Salvatore-S. Reparata, su cui si svilupperà l’odierno complesso della cattedrale. La sua nascita ed evoluzione costituiscono argomenti tra i più discussi della storia urbana fiorentina, e rimangono ancora oggi incerti. Resta senza soluzione, in particolare, il problema della datazione del Battistero, oscillante nelle opinioni degli studiosi tra l’epoca tardoantica e l’XI-XII sec.; così come rimane dubbio il momento della collocazione in quest’area della sede vescovile. È indubbio, tuttavia, che questo complesso religioso sia quello meglio protetto, visto che le chiese di S. Lorenzo e di S. Felicita si trovano fuori dalle mura, e quella presso la porta meridionale risulta distrutta da un incendio tra la fine del VI e l’inizio del VII sec.

Il silenzio delle fonti durante e dopo il dominio longobardo impedisce ricostruzioni dettagliate della situazione urbana in questo periodo, probabilmente rimasta simile a quella precedente. La decadenza economica e l’impoverimento della popolazione, che si protraggono anche nell’VIII sec., devono essersi riflesse sull’edilizia corrente e su quella monumentale. Chiese più piccole sostituiscono la basilica presso la porta meridionale e S. Felicita, anch’essa distrutta; la dedicazione di diverse chiese medievali a S. Michele, un santo molto venerato dai Longobardi, sembra datare a questo periodo anche la loro origine.


BIBLIOGRAFIA

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  • Atlante archeologico di Firenze. Indagine storico-archeologica dalla preistoria all’alto medioevo, a cura di Mario Pagni, Firenze, Polistampa, 2010.

  • E. Scampoli, Firenze, archeologia di una città (secoli I a.C. – XIII d.C.), Firenze, Firenze University Press, 2010.