Ripensare il margine
Oggi le mura sono un patrimonio frammentato, raramente e non facilmente visitabile, spesso dimenticato, e costituisce uno degli elementi più significativi per comprendere l’evoluzione storica del tessuto urbano di Firenze. La loro importanza non è però solo legata all’essere traccia dell’evoluzione delle architetture difensive fiorentine, ma anche all’essere state per secoli quel luogo denso di relazioni e di attività, in altre parole il centro di una vita che si svolgeva “lungo le mura”. Questo luogo di affezione e senso di confine, che in parte sopravvive ancora nella percezione degli abitanti, è però scomparso sotto la stratificazione del tempo: nel nuovo edificato e nelle molteplici infrastrutture viarie. In particolare, i viali di circonvallazione per esempio hanno sostituito le mura come nuovo margine del Centro Storico.
Progetto
Il primo seminario del ciclo Firenze Forma Continua è dedicato alle antiche mura di Firenze, un confine risalente al XIII secolo e del quale, in conseguenza dell’attuazione del Piano Poggi e degli interventi che ne
seguirono, restano integri oggi solo alcuni tratti, torri e le principali porte disgiunte spesso dagli impianti murari che ne facevano i luoghi di accesso alla città antica. Queste poche vestigia, sopravvissute all’imponente operazione di trasformazione urbana che disegnò il nuovo assetto di Firenze del 1865, furono allora lasciate sopravvivere come memoria storica. Il loro valore di testimonianza si perse però già di lì a poco, tanto che appena nel 1899 Giuseppe Conti ebbe a scrivere che esse finirono presto per testimoniare più che la reverenza dei posteri, la loro trascuratezza perché, “…demolendo le mura, le hanno lasciate lì isolate per servire, sebbene opera di Arnolfo e di altri celebri architetti, di riparo ai venditori ambulanti, di stazione agli omnibus, e per certi altri usi che non è lecito rammentare”.1
1. Giuseppe Conti (1899) Firenze Vecchia, storia, cronaca, aneddotica, costumi (1799-1859), Firenze, Bemporad.
Progetto di massima per l’ingrandimento della città di Firenze, G. Poggi, 1865, litografia
Seminario
Temi e obiettivi
La modalità didattica è di tipo strettamente operativo ed ha un duplice obiettivo.
Il primo è di offrire ai partecipanti gli strumenti conoscitivi e metodologici per affrontare il progetto del
temporaneo, dell’evento correlato alla valorizzazione del Patrimonio e dello spazio pubblico con elevato valore storico artistico in una prospettiva di competenze e tecniche pluridisciplinari.
Il secondo è consentire ai partecipanti di misurarsi direttamente con la realizzazione di una o più installazioni in scala reale da loro progettate acquisendo così un’esperienza diretta della dimensione costruttiva e della sua interazione con il progetto.
I risultati attesi prevedono la redazione di elaborati grafici, progettuali e d’indirizzo per la costruzione di una o più installazioni nei luoghi delle mura fiorentine a scala reale come sintesi del lavoro collettivo del Seminario.
Programma
Il Seminario è diviso in due parti una a carattere più teorico e una di tipo applicativo.
Team
Docente responsabile: Leonardo Zaffi
Altri docenti e collaboratori: Carlo Francini, Gianluca Belli, Luciana Bizzini, Gaia Vannucci, Alice Trematerra
Periodo di svolgimento: marzo-novembre 2022
Il Seminario è organizzato dal Laboratorio HeRe Lab – Heritage Research Lab con il Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze e l’Ufficio Firenze Patrimonio Mondiale e rapporti con UNESCO del Comune di Firenze, che ha condotto e coordinato un team multidisciplinare costituito dal Laboratorio di Architettura e Autocostruzione, dal Laboratorio di Comunicazione e dal Laboratorio di Modelli per l’Architettura.
Sono stati poi coinvolti a vario titolo: Associazione Mus.e Firenze, Associazione fund4art; MARE Laboratorio di Innovazione Sociale.
Interviste
L’associazione fund4art e la cooperativa MARE hanno intervistato i protagonisti del seminario Firenze Forma Continua_Urban Layers, cittadini e studenti, fiorentini e non, per indagare quali fossero i loro ricordi legati alle mura di Firenze e quale il rapporto che ancora sopravvive con questo margine fisico o solo percepito.
Allestimento
L’installazione è un’opera in legno che rilegge la sezione di un tratto delle mura di Oltrarno, riproponendone in una scala di 1:4 gli elementi fondamentali: il fossato, la cortina muraria, i contrafforti, la porta.
Orientata verso quelle stesse mura, l’installazione ne reinterpreta le forme con un linguaggio tecnico attuale ma che evoca l’artigianalità e le opere in legno dell’ingegneria antica.
Per realizzare l’opera sono stati utilizzati 1070 metri di listelli di abete 4x4cm. Posta trasversalmente sulla Terrazza delle Cinque Paniere, oggi rinominata Belvedere Zeffirelli, l’installazione evoca la perdita di identità subita dalla cinta muraria privandosi di parte della sua dimensione materiale: ad ogni pieno corrisponde un vuoto. Vista frontalmente l’opera lascia solo intravedere una delle vedute più belle di Firenze obbligando il visitatore a girarle intorno ma, se osservata di lato, la struttura inquadra perfettamente il tratto murario che dal Forte di Belvedere giunge a Porta San Miniato dando rinnovata percezione di uno degli attributi che sostanziano l’Eccezionale Valore Universale del sito Patrimonio Mondiale Centro Storico di Firenze.
Itinerario
L’itinerario pedonale proposto per il 2022 si svolge completamente a sud dell’Arno, in zone collinari caratterizzate da una prevalente presenza di aree verdi. Iniziando il percorso dal Torrino di Santa Rosa si costeggia la cinta muraria trecentesca, in gran parte conservata, fino a Porta Romana. Non essendo ad oggi presente un percorso praticabile a fianco del lato esterno delle mura che cingono il Giardino di Boboli, si prosegue imboccando Viale Machiavelli e addentrandosi in Via del Bobolino, accostata all’omonimo giardino ottocentesco, è possibile scorgere la torre del Mascherino. Percorrendo Via di San Leonardo si giunge al Forte di Belvedere, dal quale si discende fino a Porta San Miniato tramite Via di Belvedere. Inserendosi nel sistema delle Rampe del Poggi si arriva a Porta San Niccolò per poi salire, tramite il Giardino delle Rose, a Piazzale Michelangiolo ed infine al Forte di San Miniato al Monte, belvedere sulla città.
Lunghezza_5,2 km Percorrenza_120 min Difficoltà_media